Nel corso dei suoi cento anni, la Pro Foligno ha vissuto inevitabilmente eventi fortunati incrociati con momenti di difficoltà. Al di là dei singoli eventi, rimangono tuttavia le pietre miliari che la Pro Foligno ha lasciato in custodia alla città. Già nel 1906 ebbe a compiere una operazione coraggiosa con la fondazione della associazione di pubblica assistenza “Croce Bianca”. Continua...

“Le Perle eLette”: Manzoni (di Maria Grazia Galeazzi)

È la conversione dell’Innominato la
seconda “perla” della Biblioteca Jacobilli.
A introdurre il discorso è Mons.
Cesarini che insiste sul valore di una
cultura che investa, attraverso parole
suoni immagini, anima e corpo ,
intelligenza e sensibilità. Una cultura
che possa essere profilassi contro lo
“sciocchezzaio”imperante. Relatrice è la
prof.ssa M. Gabriella Benedetti che offre
una sintetica ed efficace presentazione
del Manzoni, della sua formazione , del
forte senso etico che sempre lo animò
e della sua crisi interiore. Crisi che si
rispecchia in quella di Bernardino Visconti,
l’Innominato, uomo violento e
impietoso, ma con un forte senso dell’onore.
Mediatrice di grazia, per entrambi,
una donna: l’amata Enrichetta per il
Manzoni, l’umile e casta Lucia per l’Innominato.
Con le parole” Dio perdona
tante cose per un’opera di misericordia”
la giovane fa breccia nel cuore indurito
dell’uomo,che tuttavia già da tempo sentiva
dentro di sé il disgusto per la propria
vita scellerata e un senso di angoscia
per la morte che sentiva avvicinarsi. Il
pensiero che con la morte “non finisse
tutto” gli provocava un’inquietudine
crescente, acuita anche da una ancora
inconsapevole ricerca di Dio…”Se Lo
vedessi, se Lo sentissi!” Le parole di
Lucia gli rimbombano dentro, lo turbano
profondamente e dopo una notte insonne
e il pensiero a stento represso del suicidio…
il suono delle campane che squillano
per la visita del Cardinal Federico
Borromeo.Improvvisa la decisione di
andare ad incontrarlo. Il colloquio con
il “Testimone” di Dio lo aiuta a liberarsi
del “peso “ della sua anima intristita e il
misericordioso abbraccio scioglie il suo
cuore che prorompe in pianto. La successiva
lettura (M.Gabriella Benedetti,
Valter Romagnoli, Walter Matergia) fa
cogliere a tutti i presenti la bellezza del
brano nel quale Manzoni, attraverso la
psicologia del personaggio, ci ripropone
le sue ansie e il tormento interiore che
lo porta alla conversione. Infine un duo
chitarristico (Antonella Masciotti e suo
marito Angelo Bornaghi): “Nada te turbe”
(Nulla ti turbi). Il canone di Taizè
con le sue intense note penetra nei nostri
cuori e li investe completamente provocando
un senso di dolce serenità, un
vero abbraccio della misericordia di Dio.
Interessanti spunti di riflessione sulla
vita dell’autore e sull’attualità del
messaggio in una società che sembra
aver cancellato il divino ,ma che spesso,
anche senza rendersene conto, lo
cerca con ansia, concludono questa
serata di autentica cultura, della quale
ringraziamo di cuore don Dante.

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