Nel corso dei suoi cento anni, la Pro Foligno ha vissuto inevitabilmente eventi fortunati incrociati con momenti di difficoltà. Al di là dei singoli eventi, rimangono tuttavia le pietre miliari che la Pro Foligno ha lasciato in custodia alla città. Già nel 1906 ebbe a compiere una operazione coraggiosa con la fondazione della associazione di pubblica assistenza “Croce Bianca”. Continua...

Assisi e il cortile di San Francesco (di Franca Trubbianelli Scarabattieri)

La Basilica di san Francesco in Assisi e
gli spazi adiacenti si sono trasformati per
cinque giorni in un “Cortile di incontri”
dove credenti e non credenti, si sono trovati
per parlare di religione, di filosofia, di
arte, di economia, insomma dei vari ambiti
del sapere. Il Cortile dei Gentili che due
anni orsono riscosse grandi consensi, ha
suggerito al Cardinale Gianfranco Ravasi
di scegliere ancora Assisi per “fare incrociare
gli sguardi di persone molto diverse
tra loro, ma in fondo simili nel volto”.
Il tema scelto è stato UMANITA’, nel
suo duplice valore: tutti siamo figli di
Adamo legati fraternamente fra noi e con
la terra che ci nutre e ospita. Ma UMA-
NITA’ è anche “ carità, misericordia,
compassione, tenerezza “: qualità che
devono essere riscoperte per tornare a
vivere in serenità l’uno accanto all’altro.
UMANITA’, secondo padre Enzo Fortunato,
Direttore della Sala Stampa del
Sacro Convento, l’aveva ben capita
san Francesco che nel Cantico delle
Creature affermava come ogni cosa
non ci sia estranea, ma ci appartiene.
Ad aprire il ciclo di incontri è stato Vittorio
Sgarbi il quale, quando è invitato a
parlare di arte, sa affascinare gli ascoltatori.
Lo stesso si è verificato con Philippe
Daverio, Massimiliano Fuksas e Santiago
Calatrava. Non è mancato un incontro/
scontro fra il Presidente di Confindustria
Giorgio Squinzi e il Segretario Nazionale
della C.G.I.L. Susanna Camusso trovatisi
a discutere della situazione economica
del nostro paese. A parlare delle religioni
sono intervenuti Paolo Mieli , Bruno Forte
e Franco Cardini. Il realismo francescano
è stato trattato da Massimo Cacciari sia
sotto il profilo teologico che filosofico.
Sul problema delle periferie urbane si
è espresso Alex Zanotelli, mentre sulle
migrazioni si sono soffermati Gino Strada
e Zygmunt Bauman. A trattare poi delle
terribili conseguenze delle guerre nel vicino
medioriente sono stati Corrado Formigli,
Padre Enzo Fortunato e Andrea Iacomini.
Soprattutto quest’ultimo, in qualità di
rappresentante Unicef, ha raccontato le
indicibili atrocità di bambini che saltano
sulle mine perdendo gli arti e le gravi
difficoltà delle famiglie che vivono nei
campi profughi, ormai trasformati in città.
Tanti altri oratori si sono avvicendati:
ministri, soprattutto donne: Maria Elena
Boschi, Stefania Giannini e Roberta Pinotti
perché le donne hanno uno sguardo più
penetrante sul mondo, ha affermato il card.
Ravasi. E poi economisti come Stefano
Zamagni, industriali come Brunello Cucinelli
e giornalisti e professori universitari,
dai quali è emersa una grande opportunità
di ascolto e di arricchimento personale.
Fiore all’occhiello, infine, il concerto
di Uto Ughi e quello di Nicola Piovani.

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