Nel corso dei suoi cento anni, la Pro Foligno ha vissuto inevitabilmente eventi fortunati incrociati con momenti di difficoltà. Al di là dei singoli eventi, rimangono tuttavia le pietre miliari che la Pro Foligno ha lasciato in custodia alla città. Già nel 1906 ebbe a compiere una operazione coraggiosa con la fondazione della associazione di pubblica assistenza “Croce Bianca”. Continua...

Intervista al prof. Maurizio Cancelli “L’arte della natura” (di Mario Lai)

Maurizio Cancelli pittore, insegnante,
ristoratore, pastore e guaritore è un uomo
molto attaccato al suo paese di cui ne porta
orgogliosamente il nome; “un Cancelli
di Cancelli”. Uomo molto conosciuto
perché può curare sciatalgie, reumatismi
ed artrosi senza medicinali con la sola
imposizione delle mani. Maurizio pittore
attraverso la sua vita artistica testimonia
il valore della terra perché è il bene unico
dell’esistenza umana. Il 24 ottobre sarà a
Ginevra nel Palazzo delle Nazioni Unite
per l’iniziativa lanciata dall’UNCTAD
(Conferenza delle Nazioni Unite per il
Commercio e lo Sviluppo) per la valorizzazione
e la promozione dei prodotti
delle comunità rurali nei paesi in via di
sviluppo attraverso l’uso delle indicazioni
geografiche. Un evento che segna il 70°
anniversario delle Nazioni Unite, che ha
avuto 9.000visitatori nel 2012 e che per
quest’anno prevede un pubblico molto
più numeroso. Maurizio Cancelli porterà
il suo lavoro “Villaggio-Terra”.
L’evento di Ginevra è per lei una
grande opportunità per far conoscere
il suo lavoro “Villaggio-Terra”, ne è
soddisfatto? Di cosa si tratta?
Sicuramente ne sono soddisfatto. La terra
reinventa la sua storia; dobbiamo salvarla
altrimenti distruggiamo la natura.
Cancelli ha il diritto di salvaguardare la
sua storia, la sua famiglia ed i suoi avi.
“Villaggio-Terra” è un parallelepipedo
tutto bianco (4.30×4.30×3), vi si accede
mediante due porte. Esso è completamente
disegnato con architetture in
prospettiva; villaggio globale del futuro.
C’è un tavolo con tante “cuccumelle”
con incisi i nomi dei paesi partecipanti
all’evento e contengono alimenti, oggetti
d’uso quotidiano, cose preziose, offerte e
doni. All’esterno un piccolo gregge a mostrare
il legame dell’uomo con l’animale.
Davanti alle porte dodici bastoni, tanti
quanti sono i personaggi presenti nelle
architetture umanistiche. Le scarpe da
lavoro invitano ad entrare ed all’interno
i visitatori calpesteranno la terra vera di
disegno di Italo Tomassoni
Cancelli; terra offerta dalla Comunanza
Agraria e donata all’UNCTAD. L’installazione
del “Villaggio-Terra” servirà per
esaltare i territori e far capire la loro
importanza.
Professore quando si va in montagna
ci si chiede: “Dov’è il popolo della
montagna?”, “La montagna è abbandonata?”.
Purtroppo sono decine di anni che percorro
i monti di Norcia, Sellano, Preci
e tutta la dorsale appenninica ma non
trovo più il suo popolo. Sono luoghi
incantati, fermi nel tempo, ma gli abitanti
sono scivolati a valle, nelle città.
Il popolo della montagna non c’è più!
Ma se muore la montagna prima dovrà
“crollare” la città! Perché essa ha dato
aria, acqua, verde per la sua vivibilità
ed è contraccambiata con smog, piogge
acide e veleni vari. I boschi sono stati
privati dei loro alberi secolari ed i suoi
prati brecciati. Tutti noi dobbiamo fare
i conti con i problemi della natura, della
montagna e dell’arte.
È notoria la tradizione del passaggio
degli Apostoli Pietro e Paolo cui è stret-
tamente connessa la sua famiglia e dei
suoi poteri traumaturgici. Ce ne parla?
-In questi ultimi anni più volte sono stato
invitato a testimoniare la tradizione
secolare della mia famiglia anche alla
luce degli scritti dello storico Michele
Faloci-Pulignani. Dopo la morte di mio
padre Marino qualcosa mi ha cambiato ,
“Non abbandonare casa”, “Segna anche
tu” : sempre mi ripeteva! I miei antenati
non erano colti, vivevano nella semplicità.
Nello stesso tempo però giravano
il mondo perché chiamati a “segnare”
i malati. I Cancelli non solo giravano il
mondo, ma erano parte di un “mondo”.
Hanno girato mezza Europa ottenendo
tante testimonianze di apprezzamento e di
fede. La tradizione dei Cancelli è questa:
“Uomini autentici che hanno vissuto
momenti duri, ma sempre testimoni di
tradizione e fede”. Quando, secondo la
tradizione, gli Apostoli Pietro e Paolo
sono entrati nella casa dei nostri avi sono
stati accolti, non gli è stato richiesto
niente, sono ripartiti dopo aver donato
la guarigione in nome di Dio. Grazie
alle offerte ricevute in ringraziamento dei
benefici ottenuti per intercessione degli
Apostoli i miei avi poterono costruire un
santuario. Erano per tutti i “guaritori
di Cancelli”.
Un aneddoto?
Un episodio che ricorda di aver sentito
raccontare anche Monsignor Antonio
Boncristiani Arcivescovo di Siena: un
incontro di un Cancelli con Papa Beato
Pio IX(Giovanni M. Mastai-Ferretti).
L’Episcopato Spoletino aveva chiamato
a Roma un capofamiglia dei Cancelli per
farsi “segnare” secondo la tradizione.
Meravigliato della semplicità dei gesti
della benedizione, non mancò di notare
: “Tutto qui?”. E Cancelli in modo secco
rispose: “Tocca aecce fede, Santità!”.
Quale sarà il futuro di questa pratica,
sopravviverà a scoperte e rivoluzioni?
Bisogna “aecce fede”!
La sua è un’eredità pesante?
Guarisce Dio e la fede in Lui.
Un suo messaggio?
Difendere la montagna! Il territorio è
un bene economico-civico e deve essere
vissuto e noi purtroppo oggi lo stiamo
distruggendo!
Ringrazio il professor Cancelli per la sua
disponibilità e simpatia e la sua umanità.

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