Ivi, secondo la sua abitudine, vende tutta la merce di Rita Fanelli Marini
Francesco pertanto balza in piedi, fa il segno
della croce, appronta un cavallo, monta
in sella e, portando con sé panni di scarlatto,
parte veloce per Foligno. Ivi, secondo
la sua abitudine, vende tutta la merce, e,
con un colpo di fortuna, perfino il cavallo!
(Vita prima 333, Tommaso da Celano)
Con queste parole, il francescano abruzzese
Tommaso da Celano focalizza,
nella prima biografia scritta di Francesco
d’Assisi, tra il 1228 e l’inizio del 1229,
l’evento di Foligno. Siamo probabilmente
tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo
del 1206/7; in quel periodo i documenti
testimoniano l’avvicendarsi di tre vescovi,
Anselmo degli Atti da Foligno, Gerardo
da Sora, Egidio degli Atti da Foligno; uno
di loro, senza poterne avere consapevolezza,
assiste al primo atto pubblico della
conversione di Francesco, che il
Celano definisce “rapida e meravigliosa”.
Con la vendita proprio
a Foligno si conferma il ruolo
della città come importante centro
mercantile dove si pongono
in vendita articoli pregiati come
“i panni di scarlatto”. E non
solo Francesco porta a Foligno
articoli raffinati e costosi ma,
come dice il cronista, “secondo
la sua abitudine, vende tutta la
merce”. Dunque Francesco è
un abile mercante e Foligno
è un ottimo punto vendita. In
poche parole una vicenda che
esprime molto della nostra città
e che non può lasciarci indifferenti.
Proprio per questo la Pro
Foligno ha promosso nel recente
passato un concorso di idee
per dare forza all’evento di cui
Francesco è stato protagonista.
Ne è nato un pregevole progetto
dell’architetto Pietro Battoni che
è stato presentato pubblicamente
ed esposto a lungo nella vetrina
della Pro Foligno. Si tratta di una
scultura in marmo da collocare
in uno spazio ad hoc della Piazza
grande che è stata appunto, a suo
tempo, il luogo dell’evento. La
realizzazione di questo progetto
è sicuramente importante per la nostra
città che, pur avendo profondi motivi di
interesse legati a Francesco d’Assisi e al
Francescanesimo, non ha mai saputo valorizzare
verso l’esterno tale patrimonio.
Anche in vista del prossimo Giubileo ci
auguriamo che tutte le istituzioni cittadine
possano concorrere nel creare interesse
e attrattività verso quanto Foligno ha
da comunicare in questo ambito e che è
sedimentato con grande larghezza nella
sua storia e nel suo patrimonio artistico.
