Nel corso dei suoi cento anni, la Pro Foligno ha vissuto inevitabilmente eventi fortunati incrociati con momenti di difficoltà. Al di là dei singoli eventi, rimangono tuttavia le pietre miliari che la Pro Foligno ha lasciato in custodia alla città. Già nel 1906 ebbe a compiere una operazione coraggiosa con la fondazione della associazione di pubblica assistenza “Croce Bianca”. Continua...

Santa Maria Infraportas

La vasta piazza S. domenico ha a mezzogiorno la caratteristica Chiesa di s. Maria Infraportas, notizie dal 1087. L’ingresso è protetto da un portichetto (sec XI-XII) rimaneggiato, a tre archi a tutto sesto sorretti da quattro colonne con capitelli romanici. La facciata a corsi di pietra rossa e bianca ha una bifora che malamente sostituì il rosone originario.

L’interno assai manomesso è a tre navate divise da pilastri: la mediana con volta a botte, le laterali, aggiunte nel secolo XV, con volte a crociera. Sulle pareti della chiesa sono numerosi affreschi. Tra gli altri citiamo: navata sinistra, sul pilastro sinistro Madonna col Bambino di scuola di Ottaviano Nelli della prima metà del XV sec.; sulla parete sinistra Madonna col bambino e s. Giovanni Evangelista sopra un fondo di arazzo sorretto da due angeli, opera firmata di Ugolino di Gisberto. Ultimo pilastro sotto l’arco a destra S. Rocco ed angeli affresco di Pierantonio Mezzastris; altro affresco dello stesso pittore è il S. Girolamo incoronato da angeli e S. Rocco nella navata centrale a sinistra presso la porta. Infine, sul lato sinistro della navata destra, sotto il primo arco Cristo portacroce, attribuito a Niccolò di Liberatore detto l’Alunno.

Dall’ingresso, a sinistra la cappella di san Pietro è la parte più antica della chiesa. Originariamente la cappella prendeva luce da una monofora sulla parete sinistra e da due bifore su quella destra. Nello strombo della maggiore bifora sono tracce di due deterioratissime raffigurazioni pittoriche bizantineggianti, una difronte all’altra: S. Disma, il buon ladrone, e S. Michele Arcangelo. nella parete di fondo affresco bizantineggiante, forse di artista umbro della prima metà del sec. XII Cristo benedicente alla maniera greca tra S. Pietro e S. Paolo; nella parte inferiore una elegante decorazione a foggia di arazzo orientale. A destra scultura in legno policromo. Madonna in trono col Banbino.