Nel corso dei suoi cento anni, la Pro Foligno ha vissuto inevitabilmente eventi fortunati incrociati con momenti di difficoltà. Al di là dei singoli eventi, rimangono tuttavia le pietre miliari che la Pro Foligno ha lasciato in custodia alla città. Già nel 1906 ebbe a compiere una operazione coraggiosa con la fondazione della associazione di pubblica assistenza “Croce Bianca”. Continua...

La Statua della Quintana

Particolare, fine sec.XVI – inizio sec. XVII, legno policromo Foligno, Palazzo Brunetti Candiotti
Inizialmente effettuata per la festa del santo Patrono (sec. XV), la Quintana si lega poi alle feste del carnevale e si caratterizza come gioco essenzialmente nobiliare. Il 17 gennaio di ogni anno, festa di S. Antonio, probabilmente a partire dalla seconda metà del Cinquecento e fino a Ottocento inoltrato, i titolari dell’Officio della custodia fanno esporre nella piazza grande al suono di trombe e tamburi la statua della Quintana ad indicare l’inizio del carnevale.

“Cavaliero dell’Inquintana” è titolo attribuito al capo del catasto Gregori, titolare di questa prefettura straordinaria che durante il periodo di esposizione della statua ha giurisdizione sulle cause civili. Il simulacro dell’<Inquintana>, conservato nel Palazzo dei Priori, è oggetto quindi di giurisdizione particolare e di un rituale pubblico prettamente aristocratici. Il particolare che si presenta si riferisce ad una statua lignea raffigurante un guerriero; si tratta di una struttura in legno policromo, probabilmente opera di autore fiammingo operante a cavallo del XVII secolo. L’effige ha il braccio destro allargato, il sinistro armato di uno scudo su cui sono effigiati la croce e il giglio, emblemi della città. Nell’elmo, al centro, un motivo a palmetta stilizzata, la fascia frontale termina con una voluta a spirale e un ornato a ventaglio di palmetta, sopra cui si inseriscono due grifi rampanti con coda leonina attorcigliata; nella fascia inferiore leoni e pantere. Sulla sommità, una sfinge sostiene una doppia ala falcata, le cui piume terminano con una ciocca che ricade sui capelli del guerriero. La tunica è decorata con fiori di loto, rosette e tralci di acanto; sul petto, la gorgone Medusa. Dopo il Discorso generale, con le previsioni dell’anno, le serie dei mesi, ciascuno introdotto da un’incisione raffigurante il segno zodiacale e i lavori agricoli propri del mese. Molteplici le informazioni relative allo svolgersi dell’anno, delle feste, delle fiere, principali eventi metereologici, lavori agricoli e domestici, né mancano il lotto e le dinastie regnanti in Europa